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Chu er you yi zhong er wu yi

初爾有意終無意

All’inizio (c'è) il pensiero, alla fine (c’è) il non pensiero

 traducibile anche con “all’inizio con intenzione, alla fine senza intenzione”

Scritto da Ren Junmin, Shandong, Jinan 1992 - chiunque fosse interessatto ad i suoi insegnamenti può contattarlo tramite l' Associazione Europea di Meihuazhuang

Traduzione in Inglese di Raymond Ambrosi 1994,
Traduzione e note in Italiano di Enrico Storti, 2003

 

questa traduzione era pubblicata in origine in http://www.meihuazhuang.it/mhz/artic/art_3_chuer.htm

I praticanti di Meihuazhuang dicono “Chu er you yi zhong er wu yi” (all’inizio è pensiero alla fine non c’è pensiero). Questa frase descrive un metodo comunemente usato dai praticanti delle arti interne, per calmare la mente, per liberarla dai pensieri casuali. Il Qigong (lavoro sul soffio) impiega la tecnica di “yi xin zhi xin” (一心止心, usare un pensiero per ridurne molti altri).

Sebbene questo metodo faccia raggiungere dei risultati, il pensiero si è creato e una parte dell’attenzione è impiegata per mantenere questo pensiero. In definitiva liberare se stesso da questo pensiero finale è veramente difficile. La dottrina buddista afferma “chu qu yi nian ji cheng fo” (出去意念冀成佛, espellendo tutti i pensieri, arrivi a trasformarti in Budda). Nella vita di tutti i giorni tuttavia, molte persone praticano la meditazione buddista (念佛,nian fo) , ma quelli che raggiungono la trasformazione in Budda sono pochi. Una delle maggiori ragioni per il loro fallimento è la loro impossibilità di sradicare il pensiero finale su cui essi meditano.

Anche le teorie marziali del Meihuazhuang si adoperano per raggiungere il “Chu er you yi zhong er wu yi”, ma il metodo utilizzato per fermare i pensieri si serve dei movimenti del wushu. Ciò è conosciuto come “yi wu zhi xin” (一武止心), all’inizio si deve tentare deliberatamente di raggiungere una particolare condizione mentale, per produrre una fusione del corpo, nella sua interezza, e della mente insieme ai movimenti. Dopo una pratica continua, i pensieri casuali saranno espulsi naturalmente e senza sforzo, un metodo molto più efficace che “yi xin zhi xin”.

Quando si pratica il Jiazi, il maestro Yan Zijie dà importanza, non solo al fatto che le figure-forza siano corrette, che le spalle e le anche siano rilassate, e che i movimenti siano ampi e fluidi e abbiano un grande spirito, si deve anche cercare di ottenere una certa condizione mentale, che è inscindibilmente correlata con le tecniche marziali.


Alberto Furlini dimostra 跨虎势 kuàhǔshì

questa è una figura di passaggio in cui le mani si incrociano facendo due movimenti circolari opposti , ma non sono raccolte al petto

Alberto Furlini dimostra 摘星佈斗 zhāixīngbùdǒu


Per esempio nella sequenza “zhai xing bu dou” (摘星佈斗), la condizione mentale è tale per cui ci si sente come se con il pensiero si possano cogliere le stelle dal cielo notturno, mettendole all’interno del petto, per poi disperderle dall’altra parte del cielo. Il proprio petto ed il proprio cuore diventano espansi e vuoti, la risultante di ciò è una maestosa immagine di miglioramento. In questo momento, ogni cosa spiacevole o insopportabile diventa nulla, cessa di esistere. Quando si praticano questi movimenti, perseguendo deliberatamente questa condizione mentale , ciò è “chu er you yi”.   Quando si è in questa condizione mentale, si è attratti con l’intero corpo e con la mente dentro le tecniche marziali. I movimenti ed i principi trovano nel Meihuazhuang dinamicità e staticità, aperto e chiuso, avanzare e ritirarsi, ed arrivano a mescolarsi con la natura. Se  il respiro e le pulsazioni diventano una cosa sola, tutto il pensiero sarà casualmente naturale, dissolvendosi lentamente. Arrivando a questo stato, tutti i pensieri, incluso il proprio corpo, cessano di esistere. L’essere più interiore di ognuno diviene il vuoto, esiste una tranquilla pace senza mai il pensiero di essere senza pensiero (wuyi).  Finchè in questo stato della mente, il Qi ed il sangue dell’organismo fluiscono meno impediti, senza bloccaggi, e le tecniche marziali diventano fluide e abili come nuvole, che si muovono nel cielo, e come l’acqua, che scorre  (fluidamente connesse senza rotture o interruzioni). Questa strada, non solo produrrebbe accrescimenti nello sviluppo del proprio carattere, ma aumenterebbe gradualmente il risultato della pratica del wugong.

L’ideologia  “Chu er you yi zhong er wu yi” è un espressione usata nelle performance degli attori. L’attore principiante deve attentamente studiare ed imitare il carattere e l’espressione appropriata per il ruolo che dovrà interpretare.

Egli deve attentamente provare a studiare il suo ruolo, perchè sul palcoscenico la performance dovrà essere realistica. D’altra parte tuttavia, gli attori esperti hanno bisogno di pochissimo tempo o sono immediatamente in grado di assumere il loro carattere di ruolo e di realizzare una performance emozionante. Questo è un esempio in cui all’inizio coscientemente e deliberatamente si persegue un fine, ma in seguito si è in grado di arrivare a un punto in cui non c’è un tentativo deliberato.

 

La pratica del wugong è simile alla recitazione, entrambi richiedono di passare attraverso un processo essenziale, in cui si spera di raggiungere la propria abilità. I movimenti praticati sono prima estranei e senza abilità e lo stato mentale è molto superficiale. Ma, in seguito, i movimenti diventano abili e lo stato mentale diventa  profondo.