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Daoismo

DAOISMO
道教-道家-道门

Di Mounes Santini

 

 

 

 

 

Un dipinto che ritrae Laozi, opera di 赵孟頫 Zhào Mèngfǔ, durante la Dinastia Yuan (1279-1368)
http://www.yueyaa.com/museum/20130525/22073.html

 

Con Daoismo si indicano sia la scuola filosofica che la religione, quest'ultima ha come base la filosofia daoista ma la unisce alla religiosità primitiva cinese che a sua volta è stata influenzata dal Buddhismo. Il Daoismo religioso ha una raccolta di oltre 5000 opere detta Daozang (道藏, Canone Daoista), redatte a partire dal V secolo, suddivise in 3 sezioni dedicate agli esorcismi, ai rituali e alle tecniche meditative.
La filosofia Daosita invece poggia su tre testi fondamentali che prendono il nome dai loro pensatori:

  • Zhuangzi (庄子)
  • Laozi (老子, il libro è conosciuto anche come Daodejing ovvero Libro della Via e della Virtù)
  • Liezi (列子, il libro fu diffuso dall'epoca Song in poi come Chongxu zhenjing traducibile in Libro del Vuoto Perfetto)

Del terzo si può dire subito che è un'opera che combina i primi due scritti ed ha una natura più pratica.
Il primo ruota in torno al paradosso, all'ironia e al senso dell'assurdo mentre il secondo è una serie di versi ritmati e rimati con un carattere più mistico e metafisico che lascia a diverse interpretazioni.

Il Dao (道) di Zhuangzi e Laozi è visto non più come una Via da seguire, come si pensa nel Confucianesimo, ma è il corso naturale e spontaneo delle cose o meglio ciò che esiste prima di ogni cosa e da cui tutto ha origine. Di conseguenza per raggiungere l'armonia è necessario non opporsi allo spontaneo fluire delle cose

Rispetto all'apprendere confuciano, Zhuangzi volge l'attenzione al "saper fare" piuttosto che all' "essere". Da ciò ci si collega al concetto di gongfu (功夫) ovvero la maestria in una certa attività che portata al livello massimo permette di raggiungere la spontaneità.

 

nell'immagine una rappresentazione del 内经图 nèijīngtú = schema dell'ordito interno, rielaborazione di un famoso bassorilievo conservato presso il Tempio della Nuvola Bianca di Pechino
https://www.gracg.com/works/view/743507

 

Il rapporto tra uomo e Dao è portato nel paradosso dal concetto di wuwei (无为), traducibile come nel "non agire", cioè non imporre la propria volontà al corso naturale delle cose. Una volta che l'uomo è riuscito a liberarsi della sua natura umana e dei propri sentimenti, può aspirare a divenire un uomo vero (Zhenren, 真人 ).
Si noti che in seguito tale termine è andato a designare gli Immortali, quindi per fondersi con il Dao è necessario affinare il Qi (氣, energia vitale) tramite determinati esercizi (Qigong) che vanno dalla respirazione, alla meditazione, a pratiche alchemiche ecc. Tutto ciò permette di sostituire gli organi mortali con altri non deperibili  che a loro volta permettono di mutare forma e divenire Immortali.

immagine da http://m.sohu.com/a/143992796_488185

 

 

 

DETTI DAOISTI

"Abbandonati a qualsiasi cosa accada e libera la tua mente. Rimani concentrato accettando qualsiasi cosa tu faccia. Questo è il fondamento."
(Zhuangzi)

"Un buon viaggiatore non ha piani precisi e il suo scopo non è arrivare."
(Laozi)

Bibliografia

  • Miriam Castorina, "La cultura cinese. Manuale di mediazione linguistica",  Hoepli, 2011